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Caffè Espresso in Capsule

Brevettate per rendere unico e inconfondibile il caffè, portano l'arte del barista direttamente a casa tua.
Le confezioni sono riciclabili per garantirti la qualità di sempre, con un minor impatto ambientale.

Caffè Espresso in Cialde

E.S.E. (Easy Serving Espresso) è stato il primo sistema al mondo per ottenere facilmente un ottimo espresso impiegando singole porzioni di caffè, preconfezionato nella quantità giusta e con una ottimale pressione del macinato. È stato messo a punto già negli anni ’70, e quindi è sperimentatissimo e apprezzato perché permette di preparare un espresso in modo veloce, senza errori e senza trafficare o sporcare in giro.
Ogni Cialda è una porzione Monodose, la miscela pressata è racchiusa tra due fogli di carta filtrante e imbustata in una confezione singola.

Il nostro caffè

Abbiamo l'onore di proporvi un caffè prodotto dalle migliori marche di caffè presenti in commercio: nomi e miscele che fanno la storia e il presente della torrefazione in Italia. Che siano in miscela o in purezza, arabica o robusta, in capsule o in filtri, vi proponiamo una vastissima gamma di prodotti pronta a soddisfare ogni palato. Tutto il nostro lavoro si concentra sulla selezione delle aziende e dei loro prodotti che debbono rispondere a standard tecnici, ambientali e sociali che ci siamo fissati come azienda.  

Tutto sul caffè

Piccolo albero delle Rubiacee, coltivato nelle regioni tropicali per i suoi semi che, torrefatti e macinati, servono a preparare una bevanda (infuso) tonica per il suo contenuto di caffeina; l'aroma caratteristico è dato dal caffeone, sostanza oleosa che si forma nella torrefazione; il caffè è originario dell'Etiopia; è stato introdotto in America nel 1718 ed il maggiore produttore è il Brasile.
L'uso della bevanda fu introdotto in Europa nel XVI secolo dai veneziani.

Specie principali

Arabica

La specie che è stata usata per prima è Coffea arabica, una pianta originaria dell'Etiopia (dove il caffè viene chiamato buna), del Sudan sud-orientale e del Kenya settentrionale e in seguito diffusasi nello Yemen, luogo in cui, peraltro, si ebbero le prime tracce storiche del consumo della bevanda, nel lontano 1450 tra i seguaci del sufismo.
I semi di Coffea arabica hanno un contenuto di caffeina molto inferiore a quelli delle altre specie di larga diffusione e rispetto alle altre specie è autoimpollinante, cioè autogama e inoltre predilige coltivazioni ad alta quota (tra 1000 e 2000 metri). La coltivazione di Coffea arabica fuori dei territori d'origine è iniziata molto presto, come ad esempio in Indonesia nel 1699.

Robusta

Molto coltivata oggi è Coffea robusta (o Coffea canephora, nome considerato scientificamente più corretto ma poco usato commercialmente). È una specie originaria dell'Africa tropicale, tra l'Uganda e la Guinea, molto adattabile (cresce anche a quote inferiori ai 700 metri) e perciò più economica. La sua coltivazione è iniziata solo nell'Ottocento. È una pianta allogama, quindi richiede impollinazioni incrociate che la possono differenziare geneticamente con più facilità rispetto alla arabica.

Liberica

Tra le specie di coltura meno diffusa, la più importante è Coffea liberica, originaria della Liberia e coltivata, oltre che in Africa occidentale, soprattutto in Indonesia e nelle Filippine.

Excelsa

Nel 1903 è stata scoperta in Africa una nuova specie di alberi del caffè, battezzata con il nome di Coffea excelsa. Tuttavia, successivamente, i botanici hanno ritenuto che questa specie fosse in realtà solo una varietà di Coffea liberica e il suo nome scientifico corretto è quindi Coffea liberica vardewevrei.
La varietà continua a essere chiamata Excelsa da coltivatori e commerciali e viene considerata molto promettente.


Cialde e capsule, quali sono le differenze?

Per renderti semplice comprendere la distinzione tra cialda e capsula, abbiamo pensato di differenziare la forma, il materiale di produzione, il metodo di produzione e l’impatto ambientale.

Forma e materiale

Vediamo nel dettaglio la forma ed il materiale di cui sono composte le cialde e le capsule:
• Le capsule di caffè sono fatte solitamente di materiale plastico o di alluminio ed assumono una forma cilindrica.
• Le cialde di caffè sono ideate in carta filtrante, due strati di cellulosa quindi biodegradabile che rispetta l’ambiente e non influisce minimamente sul sapore del tuo caffè.

Come vengono prodotte le cialde e le capsule di caffè

Vi siete mai chiesti come vengono prodotte cialde e capsule? Ecco il processo di produzione di entrambe:
• La capsula di caffè viene confezionata in atmosfera protetta in modo tale da permettere al caffè di mantenere intatte tutte le proprietà organolettiche; anche il solo materiale plastico è capace di auto proteggere il caffè all’interno, che solitamente corrisponde a 5-7 grammi.
Ad essere garantite dalla capsula, non sono solo le proprietà, ma anche l’igiene in quanto ogni tipo di attacco da agenti esterni (calore, aria, umidità ) è sventato dalla confezione che può essere sia monodose che multipla, aspetto importante per risparmiare e non sprecare caffè.
• La cialda di caffè è sempre realizzata in linea monodose ed il filtro è riempito da 7 grammi di caffè macinato e pressato per realizzare la forma appiattita della cialda. Anch’esse sono realizzate in atmosfera protetta e chiuse in maniera che niente possa entrare e andare a distruggere le proprietà possedute dal caffè; odore, aroma, sapore e note organolettiche sono quindi conservate e si riversano pienamente nella tazzina al momento della degustazione.

Biocompatibilità e biodegradabilità

È impensabile che una così grande quantità di capsule e cialde utilizzate in Italia e nel mondo, non abbia un minimo di impatto ambientale; ma come ogni cosa, se trattata e smaltita a dovere, l’ambiente sarà al sicuro dall’inquinamento. Facciamo una distinzione:
• Le capsule composte da alluminio o plastica non sono riciclabili, in quanto contengono sia alluminio o plastica che caffè. Recentemente, molte aziende stanno cercando di adottare materiali biodegradabili che renderebbero la capsula facilmente smaltibile e a bassissimo impatto ambientale.
• Le cialde sono composte da carta e quindi devono essere gettate nell’umido, in modo tale che esse possano essere riciclate.

Come degustare un caffè espresso

Per degustare un espresso bisogna innanzitutto essere consapevoli di tutte le sfumature racchiuse in una tazzina di caffè: aroma, profumo, colore, corpo e carattere del caffè.
Per apprezzare un buon caffè bisogna affinare i nostri sensi come il guardare. Si guarda soprattutto la cremosità.
Quella dell'espresso perfetto dev'essere alta 3-4 mm, dal color nocciola che deve tendere verso tonalità più intense.
La crema deve essere consistente, elastica e permanente, se la si sposta con un cucchiaino creando un foro esso si deve richiudere nel giro di qualche secondo.
Il caffè va annusato avvicinando la tazzina al naso e, inspirando profondamente per qualche secondo, si può sentire l'intensità aromatica del caffè e oltre al tostato si possono avvertire i profumi freschi come il gelsomino, la mandorla, il cioccolato, il pan tostato.
E infine il caffè va gustato. Sorseggiare una tazzina di caffè lasciandolo defluire per tutto il cavo orale. Dalle papille gustative le sensazioni arrivano al cervello e si possono sentire tutte le sfumature che formano l'equilibrio tra i sapori e la giusta armonia di amaro e dolce. Il primo sorso ci racconta l'equilibrio del caffè: in particolare se ne sente il corpo, ovvero quella sensazione di piacevole rotondità e cremosità. Una volta deglutito si può avvertire in bocca la sensazione di astringenza che non deve essere mai elevata in un buon espresso. Dopo l'assaggio il caffè ci fa vivere una seconda ondata di aromi: la percezione retronasale restituisce nuovi aromi più decisivi, come il pantostato, il cioccolato, la vaniglia. È ciò che nel linguaggio comune chiamiamo impropriamente "sapore": quella sensazione che rimane a lungo dopo aver bevuto un buon espresso.

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