Tè 

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Proprietà del Tè

Il tè non è una bevanda “solo” buona, ma anche benefica, al punto di potere essere considerato un vero e proprio medicinale naturale. Contiene Bio-flavonoidi (detti anche vitamina P): sostanze antiossidanti capaci di contrastare la diffusione dei radicali liberi e quindi l’invecchiamento cellulare. Al tal proposito un’equipe di oncologi nipponici ha studiato questo strano paradosso: i giapponesi, pur essendo uno dei popoli con più alta percentuale di fumatori, ha un tasso di tumori ai polmoni estremamente basso. Il merito sarebbe dell’Egcg (epigallocatechina), un polifenolo contenuto soprattutto nel tè verde, che sembra rallenti la diffusione delle cellule tumorali e che costituisce una tra le più sorprendenti proprietà del tè.
Ma i flavonoidi, grazie alle loro virtù antiossidanti, agiscono sull’intero organismo: proteggendo il sistema cardiovascolare, riducono notevolmente il rischio di infarto, di ipertensione e di arteriosclerosi. Vitamina E, vitamina C e vitamine del gruppo B sono presenti in tutti i tipi di tè, in grande quantità, sono indispensabili per il buon funzionamento dell’organismo ed efficaci nel riparare, tra gli altri, i danni causati dal fumo e dall’inquinamento.
Quando si parla di proprietà del tè, ci si riferisce spesso alla presenza di aminoacidi (come la Teanina) che hanno una azione rilassante. Il tè infatti, al contrario del caffè, pur essendo uno stimolante che favorisce la concentrazione, non provoca agitazione. Anzi, è capace di rilassare senza causare sonnolenza!

La Storia

La storia del tè ha origini molto antiche (probabilmente intorno al III secolo) e risale alla Cina, dove inizialmente era utilizzato come medicinale. In particolare, furono i monaci buddhisti a contribuire alla sua diffusione, utilizzandolo come tonico e come bevanda rituale.
Le origini del tè come bevanda si perdono tra storia e mito. Ancora oggi si narra che il tè sia stato bevuto per la prima volta addirittura quasi 5.000 anni fa. Un’antica leggenda, infatti, racconta che l’imperatore cinese Chen Nung, seduto a riposare proprio all’ombra di un albero di tè, stesse per bere la sua consueta tazza di acqua bollita, così trattata per purificarla, quando una leggera brezza lasciò cadere nella tazza alcune foglie di tè. Il suo fedele servitore si affrettò per prendere la tazza e cambiare l’acqua ma l’imperatore lo fermò: “da ciò che il cielo ci manda nasce l’armonia in noi”. E bevve da quella tazza. Subito una sensazione di benessere lo pervase inaspettatamente, tanto che da quel giorno prescrisse a tutti i sudditi di consumare quella preziosa bevanda che oggi chiamiamo tè.
Secondo un’altra leggenda, che risale agli Indiani, invece, a scoprire il tè fu Bodhidarma, il figlio del re delle Indie Kosjuwo. Il principe, secondo questa storia mitica, si spinse fino in Cina per raggiungere il regno Wei del Nord, predicando il buddismo, la cultura dello spirito e la meditazione, indispensabili per la salute dell’anima. Bodhidarama aveva fatto un voto: per tutta la durata della sua meditazione, ben 7 anni, non avrebbe dovuto dormire, ma dopo il quinto anno un senso di profonda stanchezza cominciò a incombere. Così il principe, per non addormentarsi, d’istinto raccolse delle foglie da un cespuglio e cominciò a masticarle, trovandone immediatamente giovamento. Era il tè!
Al di là dei miti e delle leggende, la storia del tè, come dicevamo, risale al III secolo, quando in Cina era utilizzato come medicinale. Fu poi sotto la dinastia Chow (206 a.C.) che se ne apprezzarono anche le proprietà dissetanti ed energetiche, mentre sotto la dinastia Han (206 a.C.-220 d.C.) s’incominciò a coltivare la pianta del tè.
La diffusione del tè in larga parte della Cina risale poi all’epoca Tang (618-907 d.C.) e nello stesso periodo Lu Yu scrisse Cha Jing, il Canone del tè, il primo e più completo trattato sul tè. In questo periodo storico il tè veniva ancora macinato e bollito mentre sotto la dinastia Song (960-1279 d.C.) le foglie cominciarono ad essere ridotte ad una polvere molto fine e il tè conobbe grandissima diffusione. Ecco perché quest’epoca è nota come l’Età d’oro del tè.
All’epoca della dinastia Tang, inoltre, il tè cominciò a varcare i confini cinesi e a conoscere nuove terre: il Giappone, la Corea e il Medio Oriente. In Occidente giunse nel XVII secolo e furono, con molta probabilità, i Portoghesi a portarlo da noi. Tuttavia, la prima importazione di cui abbiamo testimonianza storica appartiene alla nota Compagnia delle Indie, approdando prima in Francia e nei Paesi Bassi e poi in tutta Europa.
Oggi il tè è diffuso in tutto il mondo, è una bevanda particolarmente amata e apprezzata per il suo sapore, il suo rituale ed anche le eccellenti proprietà benefiche.

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